Dancing in the Storm

19 Giugno 2024

Ore 19:00

Amaranto Bar

Viale di Villa Grazioli, 2

La vivace piazza di Campo de’ fiori è lo spazio che separa due atelier romani oggi più vicini che mai per le loro storie, a tratti analoghe, che si intrecciano nel segno del coraggio e dell’emancipazione femminile. Due percorsi separati, per altrettanti progetti imprenditoriali nel mondo della moda, che hanno deciso di incontrarsi per lanciare un messaggio di speranza a tutte le donne che, magari per una relazione sentimentale sbagliata, stanno attraversando un tunnel interiore buio e claustrofobico, ma che non si arrendono, grazie a una forte passione a cui aggrapparsi. Lo sa bene Emanuela De Filippis, che con sua figlia Rebecca ha ideato il brand di abiti sartoriali made in Italy Mimì et Mamà. Pezzi unici dalle nuances colorate e dai tessuti leggeri, già apprezzati e indossati da artisti di fama internazionale, come la cantante Laura Pausini. L’atelier di piazza Pollarola dove si possono acquistare non è solo una boutique delle tante. Si tratta piuttosto di un luogo di protezione per l’imprenditrice e designer che ha messo fine a una <<relazione tossica, distruttiva, mortificante, che è durata 25 anni, attraversando momenti idilliaci dove pensavo di essere la donna e la mamma più fortunata della terra, fino agli ultimi sette anni tormentati da lacrime, per manipolazioni, maltrattamenti, diffamazioni, ingiurie e percosse davanti ai miei figli e amici>>, racconta Emanuela. Entrando nel negozio, infatti, è impossibile non notare accanto alla porta il dispositivo GPS portatile, imposto dalla prefettura a garantire la sicurezza della stilista nel suo posto di lavoro e in ogni luogo in cui si trovi. Spiega lei stessa: <<È in corso un processo civile e penale, che sto affrontando dopo aver trovato il coraggio di denunciare quello che stavo subendo, grazie all’associazione Donne al centro che mi ha accolto e sostenuto. Una cosa che avrei dovuto fare molto prima di lasciar passare sette anni di terrore, anche per proteggere i miei ragazzi, ancora adolescenti>>.
A pochi passi di distanza, a via del Pellegrino, Maria Josè Carral San Laureano ha aperto il suo The Guitar Bag. Un nome inequivocabile, per il marchio nato da un sogno adolescenziale infranto: <<Quando ero giovane, volevo suonare la chitarra, ma per i miei genitori non era uno strumento elegante per una ragazza. Dunque, dopo il loro “No”, ho trovato una strada alternativa per essere chitarrista a modo mio. Da quel momento ho usato le tracolle dello strumento per le mie borse, incollandole o cucendole. Poi 5 anni fa ho deciso di farlo in modo serio. Così, ho adattato a questo utilizzo lo strap button, il bottone di aggancio che hanno le chitarre, e mi hanno dato il brevetto come modello di utilità. Un traguardo di cui vado molto fiera. Poi, sono riuscita anche ad aprire un negozio in centro, senza l’appoggio di nessuno>>.
Maria Josè ha recuperato così quel sogno dal cassetto, ripensandolo come oggetto da indossare in segno di rivalsa e per non dimenticare l’importanza di saper trasformare un diniego in qualcosa di positivo e concreto: <<È un lusso avere la possibilità di farlo. Ma bisogna anche avere la testardaggine e il coraggio di intraprendere una strada incerta>>, racconta la titolare del marchio, le cui borse sono cucite in un laboratorio di Latina, La.B leather, da donne ex vittime di violenza. Uno spazio di rinascita, dove tra i materiali impiegati non manca la pelle di bufala: <<Ha molte cicatrici, proprio come quelle che si portano addosso chi la lavora>>, conclude l’imprenditrice.
Le due storie, per quanto differenti, con il loro coraggio infondono forza e fiducia nel futuro. La rinascita dell’oggi, dopo anni difficili, non era affatto scontata e così si è deciso di celebrarla con un momento di festa che ponesse al centro la passione per la moda delle due donne, traino della rinascita stessa. Nasce da qui, complici l’unione e la complicità al femminile, Dancing in the storm. <<Una danza di speranza, un passo a due nella tempesta, aspettando il più colorato degli arcobaleni>>, racconta Emanuela, annunciando l’evento del 19 giugno presso l’Amaranto Bar a via di Villa Grazioli 2. Una serata glamour tra donne e per le donne che, grazie alla creatività, affrontano la tempesta a testa alta, buttandosi a capofitto <<nella mia grande passione che mi aiuta a vedere uno spiraglio di luce in una galleria infinita di dolore da cui non sono ancora uscita>>, spiega la designer, aggiungendo: <<Ho sempre fatto la mamma e la moglie a tempo pieno, con grande impegno. Quando pensavo che i ragazzi fossero diventati abbastanza grandi per potermi concedere uno spazio e dedicarmi alla mia passione, non ho trovato il supporto che pensavo di meritare. Quando ho iniziato a uscire di casa per lavorare, è iniziato il baratro>>. Ma all’happening, anche solo per una sera, ci si immergerà in un’esplosione di colori, tra balze, ruches e plissè che omaggiano la vita in tutta la sua leggiadra armonia. Con questo spirito Mimì et Mamà presenterà la capsule collection 100% cotton couture Dancing in the Storm accompagnata, in un valzer contemporaneo, dal ritmo delle irriverenti borse The Guitar Bag.

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